Ed eccomi con una nuova avventura, mi sono recato nella magnifica Amsterdam insieme alla mia fidata compagna di viaggio Erika. 4 giorni per scoprire questa magnifica città che mi ha entusiasmato, sopratutto per il modo di vivere dei suoi abitanti.

Sveglia presto al mattino, direzione aeroporto di Venezia, lasciamo la macchina e in men che non si dica arriviamo a Schiphol ... (ho dormito tutto il tempo). Dall'aeroporto prendiamo il treno che in circa 15 minuti ci porta ad Amsterdam Centraal. Ci orientiamo un attimo, prendiamo la iamsterdam card, spuntino veloce e ci fiondiamo in albergo a lasciare la valigia. Al primo impatto con la città mi raccomando ATTENZIONE ALLE BICI, non sto scherzando, sono dappertutto e arrivano da tutte le direzioni ... le macchine vi lasciano passare, loro NO! L'hotel che abbiamo scelto è il PH Oosteinde, molto molto carino, personale gentile, camera grande e colazione abbondante (fondamentale)!




Belli carichi partiamo alla scoperta della città, direzione Casa di Anna Frank (vi consiglio di fare i biglietti online per quasi tutti i musei o acquistare la iamsterdam card che vi permette di entrare gratis nelle maggiori attrazioni e utilizzare i trasporti pubblici). La conoscevo già la storia di questa famiglia, ma vedere di persona il luogo dove hanno vissuto e sopravvissuto è stato un pò triste. La casa purtroppo è completamente vuota e senza l'audioguida non si capisce molto. Finita la visita andiamo ad esplorare Jordaan e le sue viuzze con una piccola pausa ... finalmente birra!



A piedi continuiamo fino a raggiungere il Rijskmuseum, dove si possono ammirare opere d'arte del periodo d'oro dell'arte fiamminga ed una considerevole collezione di arte asiatica. Vi consiglio di prendere la piantina del museo, lasciare la giacca nel guardaroba e saltare la fila con la card turistica. Per non farci mancare nulla visitiamo subito anche lo Stedelijk Museum con la sua bellissima struttura. Qui troverete arte moderna e contemporanea. Sono sincero entrambi i musei non mi hanno entusiasmato.



Accompagnati da una leggera pioggia ci dirigiamo verso l'Heineken Experience, visita molto piacevole dove si può imparare qualcosa sulla birra e scoprire il vecchio birrificio. Ah si, degustazione inclusa nel prezzo del biglietto e bar molto figo. Affamati e un pò stanchi decidiamo di mangiare un panino da The Butcher (buonissimo) e poi ci dirigiamo in albergo per una sana dormita.







Sveglia presto e senza neanche aver fatto colazione Erika mi trascina verso la famosa scritta. Sotto la pioggia mi costringe a fare ottantamila foto e naturalmente non gliene va bene neanche una. Nell'attesa che apra il Van Gogh Museum, finalmente mangiamo! Visita interessante, organizzata molto bene ed in una struttura architettonicamente affascinante.
Decidiamo di rilassarci un pò e andiamo a fare visita all'Amsterdam Coffee Festival, assistiamo a qualche presentazione e degustiamo un pò, forse troppi, caffè. Torniamo verso il centro e il nostro stomaco si fa sentire, direzione Foodhallen. Mi sono innamorato di questo posto, ci potrei stare un giorno intero a scapito del mio portafogli!








Camminiamo per smaltire l'abbuffata e dopo la visita obbligatoria all'Apple Store andiamo prima al mercato dei fiori e poi al FOAM, museo della fotografia. Usciti scatto un bel pò di foto alla mia aguzzina per poi prendere il tram in direzione Mulino De Gooyer. Piccolo appunto sui mezzi, ogni volta che entrate dovete fare il check-in nelle apposite macchinette e quando scendete ricordatevi di fare il check-out ... devo ancora capire il senso di questo ultimo passaggio. Il mulino De Gooyer è famoso per essere il mulino in legno più alto dei Paesi Bassi e per la birreria ... fantastica!
Alla sera ci concediamo una meritata cena da Louie Louie grazie ai consigli di Cecilia (@ceciliarussolo), passeggiata con tanto di foto alla "famosa" scritta (ancora) e poi a nanna.







Al mattino successivo facciamo un'abbondante colazione in hotel e grazie al meteo favorevole andiamo alla scoperta di Zaanse Schans, piccolo villaggio fuori Amsterdam. Il paesino si raggiunge in circa mezz'ora dalla stazione centrale. Passeggiare in mezzo alle case tradizionali, ai mulini a vento, alle botteghe ed ai magazzini ci ha rilassato parecchio. Sembra che il tempo si sia fermato da queste parti se non fosse per i turisti e per la vicinanza di alcune fabbriche.






Dopo pranzo torniamo in città e andiamo a visitare il museo dell'Hermitage, sede olandese del museo di arte e cultura di San Pietroburgo (i due paesi erano molto legati). Qui grazie alla galleria di ritrati dell'età dell'oro impariamo molte cose sulla storia di Amsterdam e dei suoi abitanti, veramente interessante.



Dissetati ci rifugiamo dentro al bar del Pulitzer Hotel e ci gustiamo un pò di birra, il locale è molto bello ed il personale gentile. Adesso mi riderete dietro però non avendo mai usato Uber, decido di scaricarmi l'app e prenotare un transfer verso il nostro albergo. Ci viene a prendere Osman e devo dire che il tutto è assai comodo e veloce ... figata sto Uber!
Doccia veloce e per cena andiamo a mangiare da Café Panache, il locale è estremamente bello, il servizio molto veloce purtroppo le porzioni non sono abbastanza per la mia panza! Passeggiamo per tornare in hotel e stravolti ci buttiamo a letto.






L'ultimo giorno lo prendiamo con estrema calma, colazione al volo e girovaghiamo nei dintorni di piazza Dam in attesa che apra il Palazzo Reale. Quest'ultima visita è davvero piacevole, il palazzo è stupendo e per visitarlo dovete guardare nel sito quando i reali non sono in casa. L'audioguida è d'obbligo per capire qualcosa. Dopo la visita arriva uno dei momenti più belli ... il brunch! Nelle vicinanze optiamo per il Metropolitan che si chiama anche Café de Paris ... non ho ben capito!






Purtroppo i quattro giorni sono letteralmente volati, ma sicuramente ci sarà una Amsterdam 2.0! Vi lascio come al solito con un aforisma sul viaggio e per altre foto mi trovate sul mio profilo Instagram @adriaantudose. A presto con il prossimo viaggio! ... ps ne ho già programmato un altro.
"Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare, darsi tempo, stare seduti in una casa da tè ad osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare."
(Tiziano Terzani)
(Tiziano Terzani)